Prima si inizia, meglio è
Spesso mi è stato chiesto, in quanto insegnante di inglese alla scuola dell’infanzia, se abbia senso insegnare l’inglese a bambini così piccoli. Si pensa che, siccome i piccoli non hanno ancora imparato a parlare bene, esporli a un’ulteriore idioma crei solo confusione. Il ragionamento che spesso viene fatto è che prima bisogna imparare bene la lingua madre, quindi iniziare precocemente può essere inutile se non addirittura dannoso.
Niente di più falso.
Gli esperti sostengono che da 0 a 3 anni abbiamo la capacità di memorizzare qualsiasi suono con risultati sorprendenti sia dal punto di vista quantitativo, il numero di suoni e parole, che qualitativo, il livello della dizione.
Basta pensare a come noi abbiamo imparato la nostra lingua madre. Non siamo forse circondati fin dalla nascita da persone che parlano quella che diventerà per noi la nostra lingua? Se il bambino viene esposto a due (o più) lingue molto presto e con costanza, è facile che in futuro sarà in grado di padroneggiare molto bene entrambe.
È quindi importante esporre i bambini alla lingua straniera fin dalla più tenera età, favorendo l’apprendimento attraverso il gioco, la scoperta e il coinvolgimento emotivo, affinché vengano forniti gli strumenti per comprendere, comunicare e relazionarsi con gli altri.
Ma perché imparare l’inglese fin da piccoli?
Nella nostra società è sempre più importante saper comunicare a livello internazionale. È risaputo che nel mondo del lavoro conoscere le lingue straniere, e in particolar modo l’inglese, è indispensabile.
In Italia usciamo dalla scuola con una conoscenza molto scolastica dell’inglese, non ci viene naturale esprimerci nella lingua straniera e spesso fatichiamo anche nella pronuncia.
All’estero, specialmente nei paesi scandinavi, parlare quotidianamente in inglese oltre alla lingua madre è la norma. Si guardano film e serie tv in lingua originale e il sistema scolastico punta molto sulla pratica oltre alla teoria. Questo permette di avere più confidenza nel comunicare nella lingua straniera e contribuisce ad ottenere maggiore successo nel mondo del lavoro.
Per i bambini, quindi, familiarizzare con una lingua straniera come l’inglese è un’esperienza significativa, perché offre le basi per un futuro in cui avranno gli strumenti per comunicare e per farsi strada nella società sempre più multiculturale e multilingue che ci circonda.
L’inglese a casa
Come può fare quindi un genitore a introdurre l’inglese nella quotidianità dei propri figli? Quando iniziare?
Come abbiamo visto, è importante iniziare molto presto se ne abbiamo la possibilità e, anche se i bambini sono già cresciuti, non è comunque troppo tardi. Basta avere buona volontà e costanza, anche se non sappiamo l’inglese alla perfezione!
Possiamo decidere di introdurre la lingua piano piano, abituando il nostro bambino ai suoni diversi tramite canzoni facilmente reperibili sul web, che possiamo associare alle varie routine quotidiane. Ad esempio, quando arriva il momento di andare a dormire, possiamo cantare una ninna nanna in inglese.
Twinkle Twinkle Little Star è un ottimo inizio.
Noi stessi possiamo fare da esempio guardando le nostre serie tv o film in lingua originale, oppure seguendo le notizie sull’emittente televisiva britannica BBC o l’americana CNN; in questo modo alleneremo anche il nostro inglese!
Infine, leggere libri in inglese è una delle attività immancabili da fare con il proprio bambino. Il mio consiglio in questi casi è di scegliere racconti brevi e semplici, evitando inizialmente favole più lunghe e strutturate, almeno che il bambino non abbia già un buon livello nella comprensione della lingua. È importante anche il modo in cui affrontiamo la lettura: sfruttiamo diversi toni di voce immedesimandoci nei vari personaggi per mantenere l’attenzione, usiamo la gestualità e mostriamo le figure senza aver fretta di girare pagina. Se vogliamo possiamo anche procurarci un pupazzo che rappresenti il personaggio principale del nostro racconto. Ad esempio, se la storia avrà come protagonista un topino, basterà avere con noi un topo di peluche da far tenere in mano al nostro bimbo, che si sentirà coinvolto e immedesimato.
Lascio il link a due libri perfetti per iniziare:
We’re Going on a Bear Hunt, di Michael Rosen.
Per i più piccoli può essere interessante questo cartonato con effetti sonori:
Listen to the Countryside di Marion Billet.
Segnalo anche un libro che ho amato molto: I Cinque Malfatti di Beatrice Alemagna, la versione in inglese (The Five Misfits)
Questi sono alcuni dei molti modi in cui è possibile approcciare all’inglese nella nostra quotidianità. In questo blog troverete molti altri suggerimenti per attività e giochi da fare insieme ai vostri figli o alunni.